California, San Francisco e un sogno chiamato Silicon Valley

California, San Francisco e un sogno chiamato Silicon Valley

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Il mese scorso ho avuto la fortuna di girare in lungo e largo la costa ovest degli Stati Uniti, un viaggio che mi ha permesso di scoprire culture e stile di vita completamente differenti dai nostri. Mi permetto di chiamarlo viaggio anziché vacanza poiché ho preferito camminare per chilometri e scoprire il cuore pulsante dell’america anziché starmene seduto comodamente in un resort aspettando il gioco aperitivo. Mi ritengo fortunato, poiché, da appassionato di informatica ho potuto constatare con i miei occhi quello che è considerato il centro tecnologico del mondo moderno: La California ed in particolare la Silicon Valley.

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Prima di capire l’essenza di questa zona, bisogna partire da Los Angeles, perché l’evoluzione tecnologica non è solo a Mountain View, Cupertino o San Josè ma attraversa tutta la nazione e comprende soprattutto un canale “meno convenzionale” rispetto al classico “main stream“. E’ da qui che parte tutto il business legato all’adult. Le industrie pornografiche YouPorn, PornHub, ecc… hanno sede in questa metropoli; il giro milionario legato all’industria della produzione adult, rappresenta uno dei principali fatturati della città.
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Un vecchio detto dice: “il miglior modo di cercarsi un lavoro è inventarsi un lavoro”. Qui è proprio così. L’industria del porno a Los Angeles muove centinaia di migliaia di posti di lavoro ed è una realtà affermata e consolidata.

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Le strade desertiche che dividono le grandi città sono metafora del potenziale ancora inespresso di questi luoghi, quando arrivo a San Francisco ho come la percezione di essere in un posto unico al mondo. Tutto sembra scorrere a rilento, la gente è felice e propositiva, forse è l’atteggiamento giusto di chi cerca nuove idee e vuole proporle al mercato nonostante le mille porte chiuse in faccia: questa gente ha una marcia in più.

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Il sole tramonta sul Golden Gate Bridge, e all’angolo fa capolino un Google Bus, autobus ipertecnologici che quotidianamente fanno la spola tra San Francisco e Okland verso Mountain View, trasportando gratuitamente i proprio dipendenti. Più passano i giorni e più inizio a capire perché i più grandi cervelloni italiani, trasferendosi qui, contribuiscono a rendere l’Italia un paese sempre più a misura di anziano.

Oggi è il grande giorno, mi lascio alle spalle la città della baia per raggiungere San Josè, “capitale” della Silicon Valley. Agli occhi di un comune mortale, queste città sono tutte identiche, lunghissimi vialoni costeggiati da palme e tipiche villette con box dipingono un paesaggio già visto in centinaia di film. Chissà se in uno di quei box sta per nascere una startup, chissà in quale di questi la Apple ha mosso i primi passi, penso.

Riesco a scorgere diverse aziende qua e là che, proseguendo, diventeranno sempre più fitte: PayPal, Ericsson, Oracle, Hp, Microsoft, Facebook e il più famoso Google Plex che merita sicuramente una menzione particolare poiché rispecchia appieno la filosofia di questa gente: la fiducia.

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Il campus di Google è un’autentico fiore all’occhiello e modello di lavoro che piano piano sta prendendo piede in tutto il mondo. L’edificio al suo interno è inaccessibile, a meno che non conosciate un dipendente, scordatevi la visita guidata stile “sassi di Matera“, però sappiate che all’interno ci sono dormitori, ristoranti, spa, palestre, farmacie, supermercati, sale per riposarsi e potrei continuare all’infinito.
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Nel frattempo mi godo uno spettacolo unico al mondo, fuori al giardino della struttura: gente seduta a chiacchierare, dipendenti che giocano a pallavolo e chi più ne ha più ne metta. E’ pazzesco osservare quanta attenzione riponga Google nei propri dipendenti, roba che non si vede tutti i giorni.

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Se all’inizio del viaggio intuivo il perché qui vivono e lavorano un sacco di italiani, adesso ne ho la certezza: la California ti da un’opportunità per vivere e lavorare dignitosamente.